martedì 1 febbraio 2011

IL MERCATO DI RIPARAZIONE, I PRIMI E UN PAREGGIO

Siamo a casa di una famiglia come tante, all'ora di pranzo. C'è la mamma che porta il piatto a tavola: bastoncini di pesce. Il marito un po' si stizzisce, ha fame e vorrebbe qualcosa di caldo e nutriente invece di quelle porcherie congelate. Ma la mogliettina gli rivela che aveva solo zucchine e patate, e che con queste non sa cucinare alcunché, quindi ha dovuto ripiegare sul congelato di riserva. Allora il papà, parecchio contrariato, da' del denaro al figlio e gentilmente gli chiede di andare alla tavola calda sotto casa, che tanto è sempre aperta, a prendergli un primo piatto sostanzioso e dignitoso.
Siamo al giorno dopo, sempre pranzo, sempre la stessa casa, sempre la stessa mamma che rifila davanti agli occhi del marito una bella portata di cordon bleu da ristorante in odore di fallimento. L'uomo di casa è quasi sconvolto, ma la dolce mogliettina non batte ciglio: è vero che il marito le aveva comprato un bel po' di pesce fresco già pulito, ma lei non lo sa cucinare, non gli viene bene. Ed ecco che ha preferito evitare. Intanto papà bestemmia in polacco e, mentre conta i santi del giorno, allunga un mano verso la sedia del figlio con dentro i soldi per il solito primo di quella tavola calda che fa orario continuato. Ma la sedia è vuota: il figlio è già alla cassa del locale a pagare. Lui ha bestemmiato scendendo le scale.

Ora riflettiamo: invece di continuare a buttar via soldi per pranzi sostitutivi, approfittando di una tavola calda senza limiti d'orario, per il papà non sarebbe forse meglio far aggiornare una volta per tutte la cara mamma su un menù minimo di primi piatti fatti di cibi essenziali?! O almeno di quei cibi di cui la stessa è circondata nelle dispense della cucina?!
Continuando a spendere per rimediare, grazie a un locale che fa le veci della cucina originale, non si da' poi adito alla mamma di ritenere che la presenza di quella tavola calda sia un ottimo alibi per la sua incapacità di arrangiarsi ai fornelli con ciò che ha a disposizione?!
Senza la protezione della tavola calda che aggiusta sempre tutto, la mamma non sarebbe forse più stimolata ad imparare a fare la spesa in base alle sue competenze e alle sue capacità culinarie?!

Siete d'accordo o avete comunque chiaro in testa il mio ragionamento? Bravi, mi rallegro. Adesso però dovete dirmi come avete fatto a non capire, sempre se non l'avete capito, che stavo parlando di calcioEra alquanto palese.
Per comprenderlo basta sostituire alla parola "mamma" il termine "allenatore", alla parola "papà" il titolo di "presidente", al nome "tavola calda" il sintagma "calcio-mercato di riparazione", al lemma "figlio" la voce "direttore sportivo in giro a elemosinare colpi di genio", quindi alla parola "bastonicini di pesce" la figurina dei giocatori della Juventus scesi in campo domenica sera a Torino contro l'Udinese. Ed ecco che il gioco è fatto.

Se tu fossi un buon allenatore cercheresti di cavare il meglio da quello che hai, e non t'aspetteresti uomini della provvidenza ma al massimo scelte oculate per migliorare meccanismi già rodati.
Se tu fossi un presidente serio non butteresti denaro, appena il mercato te lo permette, per scambiare figurine con altri presidenti idioti, sperando così che nella bagarre delle trattative i tifosi si scordino del fatto che a luglio, quando si doveva e si poteva fare un buon lavoro, si è lasciato spazio alle chiacchiere e alle copertine invece  di lavorare seriamente.
E sempre se tu fossi un presidente serio pretenderesti dal tuo allenatore il miglior lavoro possibile col materiale tecnico a disposizione. Perché a fare liste della spesa son bravi tutti, persino Mancini e Capello.

Ma se tutto ciò non fosse esistito, io oggi di cosa avrei scritto? Lo so: avrei scritto di quanto è stata brutta Milan-Lazio, la sfida tra la prima e la terza del nostro campionato. Un pareggio senza reti, scialbo e vuoto di contenuti come un commento di Galeazzi. Fortuna che c'è il mercato di gennaio allora..

(In questa foto Ranieri è così impegnato a invidiare gli acquisti di gennaio di Milan e Inter, che non si accorge della pallonata che sta per ricevere)

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