lunedì 24 gennaio 2011

CAZZI AMAURI

"Non gioco più, me ne vado. Non segno più, davvero.."
E' quello che avrebbe cantato Mina, se le avessero chiesto di dedicare una delle sue canzoni più celebri all'attaccante della Juve, Amauri Carvalho de Oliveira, conosciuto più che altro come Amauri, ma conosciuto soprattutto per essere l'attaccante, tra quelli delle più importanti squadre d'Europa, a cui manca da più tempo il gol in campionato.
Come lui solo il gigante svedese Gunnar Nordhal e il brasiliano, naturalizzato italiano, Josè Altafini. Ma i due sono in parte giustificati: uno è morto, l'altro è impegnato a dire cazzate su Sky.

Amauri era un promettentissimo ottimo attaccante. Ora si è trasformato in un fattore psicologico di conforto o sconforto a seconda che si è tifosi juventini o meno. "Oh cazzo no, gioca Amauri!...Ma chi è che manca?!", è la domanda che sorge spontanea tra gli appassionati bianconeri se lo si trova in formazione; e d'altro canto il popolo avversario, saputo della presenza in campo del mancato bomber italo-brasiliano, utilizza tutti i modi possibili per rintracciare il proprio allenatore e comunicargli del lieto evento per indurlo a schierare un difensore in meno.

Non era più giovanissimo (26 anni) quando si scoprì attaccante di buon livello con la maglia del Palermo. Era il 2006, era appena arrivato dal Chievo Verona (a cui aveva regalato 17 gol in tre stagioni) e nessuno si aspettava un exploit del genere da questo brasiliano (naturalizzato italiano) girovago portato in Italia dal Parma, e passato successivamente pure per Napoli, Piacenza, Empoli e Messina prima del succitato arrivo in veneto. Con i rosanero Amauri segna 23 reti in 52 partite di campionato. Una media importante, quasi un gol ogni due partite.

A giugno 2008 lo acquista la Juventus per 12mln di euro più il cartellino di Nocerino, la comproprietà di Lanzafameun maglioncino rubato direttamente dall'armadio di Marchionne e dieci paia d'occhiali della linea di Lapo Elkann. Valore complessivo dell'operazione: 22,8 mln di euro (2 milioni e 800 solo per il maglione e gli occhiali).
Zamparini fa una bella plusvalenza di circa 20 milioni, a ennesima riprova che a fare calcio i presidenti ci rimettono soltanto. E la Juve scopre che ci si mette poco ad arrivare da un gol ogni due partite a un gol ogni due legislature.
Nel primo campionato juventino parte bene, ma smette di segnare a febbraio: 12 gol. La stagione successiva si riduce a 4 gol nel mese di ottobre ed un altro, l'ultimo, sempre a febbraio. In questo primo scorcio di stagione, se non fosse stato per l'inutile generosità di quell'Europa League che si limita a dare un'apparente ufficialità a improbabili amichevoli estive con comitive di semi-professionisti, avremmo fatto davvero fatica a ricordare il ruolo di questo ex attaccante scomparso.

Forse quel famoso spot, in cui accusava un certo senso di smarrimento dopo il precoce ritorno da una favolosa crociera, non era tutta finzione.
Forse era proprio questo il senso, il senso del suo vagare sbracciando e strattonando avversari; forse davvero ci si deve sentire alla fine un po' male.
Forse alla fine di questa triste storia (l'avete capito che sto copiando "Sally" di Vasco Rossi per spudorata penuria di idee, si!?) qualcuno troverà il coraggio di dire ad Amauri che prima della fine del mercato di gennaio dovrebbe proporsi al Cesena.
Così facendo la Juve non sarà più costretta a schierarlo solo dopo aver chiesto anche a Padovano e Ravanelli la disponibilità di tornare a giocare; il Cesena potrà mettere da parte Igor Budan e aspettare che il centravanti croato riprenda a muoversi come ci si aspetterebbe da una persona che non è dichiarata invalida; e Amauri forse riuscirà a tornare il buon attaccante che era, mettendo da parte irreali sogni di gloria.

Altrimenti temo che dovrà giocare molte altre partite nelle stesse condizioni in cui ha giocato ieri contro la Sampdoria: mascherato. Ma solo per non farsi riconoscere.

(Il portiere avversario che si prepara a sventare un attacco di Amauri)

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