martedì 19 giugno 2018

Questi grandissimi Mondiali 2018: l'ombra dell'Italia, Billy Elliot e Panama

Finalmente sono tornato al calcio giocato, naturalmente da altri e visto solo sullo schermo, come ogni buon sportivo che si rispetti.
Dopo tre giorni di digiuno forzato dalla Coppa del Mondo in Russia, e più in generale dal pallone in tv, ho approcciato alle tre gare del 18 giugno così come si affronta il buffet di aperitivi e antipasti ad un matrimonio: ingozzandomi, con tutto il trasporto possibile, rimandando a posteriori qualsiasi riflessione sugli effetti di una tale scorpacciata, in una sorta di missione per conto di quel ragazzino undicenne malato di calcio che ha trovato rifugio in una nicchia del mio cervello e che sembra avere tutte le intenzioni di rimanerci per il resto dei suoi giorni. Nonostante Svezia-Corea del Sud.
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gruppo F: SVEZIA-COREA DEL SUD 1-0
Stadio Nizhny (Novgorod, Nizhny Novgorod), 18 giugno

Una sfida rovinata in partenza dal mediocre punto di vista calcistico nostrano, che l'ha metabolizzata così: da una parte gli autori del "furto" negli ottavi del 2002, dall'altra i sicari scandinavi che hanno eseguito il piano di Giampiero Ventura per tenere l'Italia lontana da Russia 2018.
Una sfida rovinata ulteriormente dalle due squadre in campo, animate solamente da voglia e intensità, ma tecnicamente disgustose, se in questo sport saper gestire la palla con i piedi è ancora un valore.
A tratti sembrava di assistere a un remake delle scene in cui Billy Elliot prende le prime lezioni di danza: disorientamento diffuso e sfera spedita senza senso in una delle due metà campo.
In un contesto simile, con la Svezia che si è fatta addirittura preferire per occasioni e atteggiamento, il gol non poteva che venire da un rigore realizzato da un difensore (il leggiadro Granqvist, ex Genoa) e causato dal tackle sciagurato di un sudcoreano, tale Kim Min-Woo, certamente deviato dal fatto di militare (non c'è termine più adatto) nel Sangju Sangmu, squadra di proprietà delle forze armate.

ironia sociahahahahaha


la mamma di Kim Min-Woo si scusa in piazza


gruppo G: BELGIO-PANAMA 3-0
Stadio Olimpico Fisht (Sochi), 18 giugno

Bella figura degli esordienti centramericani, indisciplinati e sconclusionati nella norma di una nazionale del loro livello, però mai domi, nonostante il netto passivo subito, e con individualità ben più degne di quegli schizzi di fango mostrati ad esempio dall'Arabia Saudita.
Nei Mondiali capita spesso ai più forti di fare passi falsi sottovalutando queste gare, dove all'inizio il controllo sembra totale e poi basta un errore per mandare in cortocircuito convinzioni e punti di forza.
Anche il Belgio sembrava poter incappare in questo tranello, mentre i treccioni del capitano panamense Torres, in compagnia del collega buttafuori Escobar, spuntavano fuori risoluti a spazzar via tutte le situazioni più complicate.
Poi, però, il capolavoro di Mertens, uno spettacolare tiro di collo pieno sotto la traversa, e ciao a tutti. Soprattutto a Panama. A chiudere l'iter è la doppietta del Lukaku non laziale, tanto coreograficamente sgraziato nel trasportare il suo corpo a spasso sull'erba, quanto impeccabile professionista del gol sotto porta.
intervallo



gruppo G: TUNISIA-INGHILTERRA 1-2
Volgograd Arena (Volgograd), 18 giugno

Ha sudato tanto l'Inghilterra per avere la meglio contro una nazionale allenata da un parcheggiatore.
La Tunisia, che nei primi due minuti di partita tutto il mondo ha identificato come la squadra in divisa rossa, per poi accorgersi dell'errore alla prima triangolazione ben riuscita, si è trovata a pareggiare il vantaggio iniziale di Kane con un'azione tipo Scajola: "a sua insaputa". È infatti una stupidata di Walker a regalare a Sassi il penalty dell'1-1.
Nel secondo tempo il ct Southgate decide di cambiare qualche suo giocatore che riteneva l'1-1 un buon risultato esterno in vista del ritorno in casa.
Quindi, agli sgoccioli di un dispendioso forcing finale, ecco il gol vittoria di Harry Kane, autore della prima doppietta in Coppa del Mondo di un attaccante inglese dopo la Brexit.

highlights


tabellino


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