giovedì 14 giugno 2012

Neuro '12: DANIMARCA-PORTOGALLO e GERMANIA-OLANDA e un matrimonio

Mercoledì 13 giugno - ore  9,30 / 22,30

DANIMARCA - PORTOGALLO 2 - 3
GERMANIA - OLANDA 2 - 1
ovvero
IL LISCIO DALLA ROMAGNA ALLA PUGLIA, PASSANDO PER DANIMARCA E OLANDA

Come tutti voi avrete capito, questo è un post straordinario per struttura e contenuti. Perché ieri non sono stato a casa, anzi perché non sono stato proprio. Ero l'altra metà di me stesso: quella socievole, quella simpatica, quella "bello di zia", quella "dai vieni a ballare!", quella "oh facciamoci una foto", quella "un'altra bottiglia di vino per piacere"; quella brutta per intenderci. Ero a un matrimonio, lungo come solo certi sposalizi del sud e certe guerre mondiali sanno essere. Ma non con lo stesso logoramento: in guerra la possibilità di un armistizio si trova sempre; nei matrimoni a cui partecipo trovi al massimo la pausa sorbetto. Dio la benedica.
Ma non siamo qui per parlare di feste, bensì di calcio, quello giocato, quello vero, quello scommesso insomma. Che intanto va avanti, e che è continuato pure ieri, nonostante un minimo di solidarietà avrebbe voluto che, vista la mia assenza forzata, il baraccone europeo si prendesse una giornata di pausa. Ma così non è stato, e pure da una sala sperduta nei boschi in cui il puer Apuliae Federico II duca di Svevia (già re di Sicilia, re di Germania e capo del Sacro Romano Impero) amava andare a caccia, ecco che son riuscito a capire che cazzo è successo ieri ai campionati di Polonia e Ucraina. In parole povere, ma sazie.

Tipo che all'altezza dell'arrosto di maialino nero dell'Irpinia con favetta e cicorie scopro (grazie al solito Alfonso) che Pepe di testa da calcio d'angolo ha fatto quello che gli era quasi riuscito contro la Germania, e poco dopo, mentre sono fuori a prendere un po' d'aria perché dentro non so chi stava cantando "O surdato 'nnamurato", mi ritrovo questo eterna promessa mancata di Postiga (ribattezzato per l'occasione Hèlder Cossiga) a segnare il facile gol del raddoppio.
Sembra tutto tranquillo, poi salgono in cattedra i balli di gruppo, gli anni' 90, no tengo dineiro, "ai se eu te pego" ma fottiti; e all'altezza di una bachata sensuale come un gioco erotico coi carciofini ecco Bendtner che fa l'1-2 non mi ricordo come. Poi il subbuglio: attimi di delirio improvvisi, parte la mazurka, io rido, Cristiano Ronaldo da solo in area passa la palla al portiere Andersen, decine di piedi gonfi continuano a rovinarsi in questa sala di aria condizionata e sonno, Cristiano Ronaldo è di nuovo nel deserto davanti alla porta danese, CR7 non sbaglia due volte, invece si, palla fuori, io rido, Vincenzo D'amico ride, la Danimarca avanza, io rido ma intanto avverto un possibile codice rosso di lì a poco, Vincenzo D'amico ride e allerta i portoghesi su "gol sbagliato, gol subìto", un non meglio identificato esemplare di donna sui trent'anni mi trascina a ballare un liscio, cross al centro, io inizio a girare non sapendo dove mettere i piedi, Bendtner salta e colpisce la palla di testa, io continuo a rotare vorticosamente e non ci capisco più un cazzo, la Danimarca pareggia, Vincenzo D'amico: "OPS", quella che mi ha preso per ballare ride di me, due a due, io non so più dove mi trovo.
Devo riprendermi. Vado al bancone, passando tra tavoli vuoti come la solita difesa danese, e mi prendo un caffè nero come Varela, quello a cui i rossi di Olsen danno la possibilità di provare il tiro al volo, lisciare clamorosamente la prova, tirare di nuovo e siglare il 3-2.

(Cr. Ronaldo accetta di essere sparato sapendo che riceverà il pallone d'oro nonostante questo Europeo di merda)


Pausa.

Siamo ancora al trofeo di frutta e dolci servito quando scopro che non riuscirò a vedere neanche Germania-Olanda. Intingo il mio sconforto nel prosecco come i bianchi teutonici intingono Super Mario Gomez nella molle difesa degli orange sfruttando un bel viatico al gol di Schweinsteiger. Taglio della torta, e taglio del viaggio europeo di Van Bommel e compagni.
Si accatastano nel piatto dolci fatti a fatte come la retroguardia di "Noia" Van Marwick, ct colpevole di aver reso triste una nazionale da sempre dannatamente bella e perdente. Gomez esplode un destro che arreda casa Stekelenburg mentre sono alla seconda crèpe assorbita di caffè e coperta di cioccolato.
Poi la consegna delle foto con gli sposi, la fila per la bomboniera e per l'ultimo saluto agli sposi che non riconoscerebbero più nemmeno Riina tra gli invitati partenti; e in tutto questo Van Persie trova il modo di giustificare la sua convocazione con un destro secco che si infila alla sinistra del maresciallo Neuer. Lui permettendo, naturalmente.
Sono in macchina ma il cellulare non vibra più, si arrende come l'Olanda alla fine di un ciclo. Finisce 2a1. Per il matrimonio.

(Ecco perché in Olanda non hanno il problema rifiuti: la differenziata divide organico, umido e Mathijsen)

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