lunedì 11 giugno 2012

Neuro '12: UCRAINA - SVEZIA 2 - 1


UCRAINA - SVEZIA 2 - 1
ovvero
LO SAPETE COSA PIACE A NOI SVEDESI? LO SCI

Finisce 2a1 il derby del cuore tra vecchie glorie della serie A giocatosi a Kiev. No dai, facciamo i seri, gli "italiani" erano soltanto: Shevchenko, Mellberg, Granqvist, Isaksson, Wilhelmson, e Ibrahimovic. Tranne il genoano Granqvist, tutti ex calciatori.
Partiamo dalla fine. Ma non dalla fine della partita, dalla fine del mondo: da Collovati e Gianni Bezzi prima, e da quel koala truccato di Paola Ferrari poi, che per commentare la sfida hanno scomodato gli aggettivi "eccezionale", "stupenda" e "fantastica". E questo senza che un senso di schifo affiorasse nel loro stomaco pieno di merda, commenti vuoti, collegamenti saltati, pronunce sbagliate e clip inutili da mandare per far rientrare il trucco in studio e aggiustare a lei l'impalcatura del culo, e a loro la prostata.
Una normale partita, godibile solo a metà, è diventata così lo schermo di una sfida tra Ibra e Sheva, nel nome di un campanilismo fuori dalla realtà che morirà solo con la fine della trasmissione di queste competizioni internazionali da parte della Rai. E infatti ci sta pensando Sky a smontare il penoso baraccone di un'emittente che a fine gara è stata capace di mandare uno spot che recitava: "Stasera non perderti Ucraina-Svezia, dalle 20e25". Ok, vi pago il canone solo se mi promettete che lo usate per costruire una casa di riposo per questi stupratori di logica.
Sto divagando. La partita ha mostrato, dal canto suo, tutte le crepe di una Svezia che si ostina a credere che il calcio sia una festa in cui basta presentarsi profumati e puliti per fare colpo su qualche ragazza. No, cazzo! Devi risultare un po' simpatico, prendere l'iniziativa, avere un gruppo a cui fare riferimento se le cose vanno male e vuoi recuperare le idee. Gli svedesi invece pensano che prima o poi Ibrahimovic andrà a puttane anche per loro. Così, dopo la tanta noia del primo tempo, quando il gigante del Milan segna un gol facile facile che sembra mettere la partita sui binari giusti, ecco che gli scandinavi si sciolgono come fosse la cosa più normale del mondo.
Allora sale in cattedra l'Ucraina, con Andrij Shevchenko: l'ex bomber di Dinamo Kiev, Milan, Chelsea, Milan e di nuovo Dinamo Kiev (che visto il giro che ha fatto a sto punto dovrebbe tornare nell'utero materno) prima infila Andreas "reattività" Isaksson anticipando in aria quel simpatico falegname di Mellberg; poi, di nuovo di testa, si abbassa a indirizzare la palla tra il palo e l'arbre magique che avrebbe dovuto coprirlo (credo Lustig), anticipando in questo caso nessuno visto che era marcato da Ibra.
Poi più nulla da segnalare, tranne la mancanza di Kennet Andersson e l'inutile interscambio di attaccanti svedesi nulli, con nomi da bevande energetiche: Toivonen, Rosenberg, Elmander..

(Il ct ucraino Oleg Blochin ha appena trovato una bottiglia di gin sotto la panchina)

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