venerdì 8 giugno 2012

Neuro '12: POLONIA-GRECIA 1 - 1


E così sono iniziati gli Europei di calcio meno attesi nella storia della tv a colori. Anche se pure quelli in Austria e Svizzera del 2008 non sono stati da meno: forse dovreste smetterla di accorpare nazioni che hanno il solo pregio di non essersi fatte guerra negli ultimi dodici anni.
Ho come l'impressione che prenderò a divagare di qui a poco, saltando comunque qualsiasi riferimento al calcio-scommesse, ai problemi tattici di Prandelli, ai giocatori della Juve che continuano a dire di aver vinto 30 scudetti no 28 no 21 no tre stelle no due stelle questa casa non è un albergo, no è un motel.
Intanto il Vicenza è andato in Lega Pro dopo quasi un ventennio tra serie A e serie B, e vorrei accompagnare questa triste discesa degli amici vicentini ricordando, assolutamente a memoria istantanea, la bella quaterna che Marcelo Otero andò a segnare in casa della Fiorentina l'8 settembre del 1996.
Dicevamo, sono iniziati gli Europei oggi, con il solito esordio della squadra ospitante, la Prussia. Ah no, era la Polonia. La partita non l'ho vista benissimo e tutta tutta tutta, quindi partiamo col commento.


POLONIA - GRECIA 1 - 1
ovvero
INVECE DI PROTESTARE CON L'ARBITRO, RINGRAZIA DIO CHE TI HA DATO LA FORTUNA DI GIOCARE A CALCIO NONOSTANTE QUEI PIEDI.


Mentre Federer e Djokovic si davano battaglia sul centrale di Parigi in maniera abbastanza degna, giocandosi la finale del Roland Garros, a Varsavia, terra di pontefici e ferri da stiro (boh..), Karagounis e Blaszczykowski (dai non fate i difficili e pronunciatelo "blascicoschi") portavano le loro squadre a farmi maturare l'idea di andare a fare la spesa.
No perché poi apri un articolo a caso della gazzetta e trovi che è stata una partita emozionante. Non quell'anticalcio che credevi di aver visto: spinte, lisci, rinvii a occhio, cross sbagliati, Samaras sulla fascia, lisci, cadute, Boenisch quel cesso del Werder tornato polacco dopo che aveva giocato nell'under 21 della Germania, lisci, inciampi, portieri senza cane da compagnia.
Al minuto non mi ricordo quale Kostas Chalkias non riesce ad opporsi al migliore schema della Polonia (palla a Blasci.... che corre verso la fine del campo e, prima che la palla esca, la tira fortissimo verso il centro dell'area), esce per prendere la sfera ma trova solo molecole di disapprovazione del suo pubblico già vessato dalla crisi economica. Polonia in vantaggio, gol di Lewandowski, che naturalmente dopo il gol è diventato il sogno proibito di Juventus, Chelsea e Varese.
Poi l'arbitro non mi ricordo come si chiama espelle senza motivo Papastathopoulos, che i più ricorderanno per non essersi venduto le partite del Genoa con Sculli solo perché non capiva cosa diceva. La Grecia in 10 nel secondo tempo però pareggia, con Salpingindis che approfitta di un'uscita suicida di Szczesny che grida "altolà al sudore" ma senza prendere la palla. Il portiere poi, non contento, fa un fallo da rigore e si fa espellere, compiendo l'unica cosa buona della sua partita: uscire e lasciare che la sua riserva pari il rigore a Karagounis, che i più ricorderanno tra i 7 nani da giardino della bulimica Inter di Moratti, insieme a: Emre, Okan, Robby Keane, Gamarra, Brocchi e Jugovic. Finisce uno a uno, ma soprattutto finisce.

(fermo immagine dell'arbitro mentre ordina due toast al formaggio a Paola Ferrari)

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