venerdì 22 giugno 2012

Neuro '12: REP. CECA-PORTOGALLO 0 - 1

(quarti di finale)

REPUBBLICA CECA - PORTOGALLO 0 - 1
ovvero
TRAVASO DI BILEK

Inizia la fase a scontro diretto, e non cambia un cazzo, o quasi. Perché, anche se la Repubblica Ceca è tutto sommato una squadra ben messa in campo e il Portogallo ha in più pure qualche campione, alla fine per vedere momenti di buon calcio in una partita in quest'Europeo bisogna comunque aspettare fasi di gioco casuali, o quando Collovati tace.
Vabbè veniamo alla gara. Che poi succede quello che tutti non ci aspettiamo, ossia che i cechi, nonostante l'assenza di "Trappoladicristallo" Rosicky, tengono bene il campo: Jiracek macina i suoi solito 816 kilometri, Limbersky sulla sinistra ricorda a Nani che il figo lo può andare a fare solo contro i terzini dell'Olanda, Pilar è un nano ma regala vivacità, e il giovane Vladimir Darida mostra spunti interessanti, prima di soggiogare sotto il peso di un divario tecnico enorme e della maggiore attitudine alle gare importanti dei lusitani.
La squadra di Paulo Bento ha equilibri importanti: la difesa difende, il centrocampo media e l'attacco...beh si l'attacco è un po' il motivo dell'incognita perpetua portoghese. Perché se è vero che le fasce con Cristiano Ronaldo e Nani sono ben occupate e danno preoccupazioni continue, lo stesso non si può dire del centro del reparto avanzato, con Postiga che si muove molto ma avrebbe bisogno di un tom-tom per ritrovarsi ogni tanto davanti alla porta a tirare.
Dopo un mezzo pericolo per Rui Patricio, la partita fondamentalmente è tutta portoghese. Ci prova sopratutto Cr7, che si vede avere dentro il fuoco di vincere e primeggiare. Così prima prova una rovesciata tutta storta, poi colpisce il palo dopo una bella giocata ad eludere il suo marcatore (esiste una parola più sana di "diretto controllore", capito Fulvio!). Una giocata che però avrò visto fare millecinquecento volte a Roberto Mancini con la maglia della Samp, per dire; quindi, se parlo di spropositata sopravvalutazione dei big di oggi, so cosa dico.
La partita prosegue segnata, nonostante da dentro l'area Raul Meireles e Miguel Veloso sparino alto sopra l'infinito ed oltre un paio di tentativi potenzialmente pericolosi. Poi ci si mette Nani a farsi contrastare appena arrivato tutto solo davanti al guardiano ceco del Chelsea. Poi è il palo ad accompagnare sul fondo una delle poche punizioni del n. 7 del Real entrate nello specchio della porta difesa da Cech. Poi ci si mette lo stesso portierone a ricordarsi chi è, alzando sulla traversa un gran tiro di Moutinho.
Quindi finalmente è lo stesso ottimo centrocampista a sgusciare sul fondo e a mettere a centro area uno di quei bei cross tesi che tanto piacciono agli attaccanti. Ma appunto, non avendo attaccanti il Portogallo (con Postiga che intanto è stato sostituito da quell'altro centravanti programmatico di Hugo Almeida), ecco che tocca a Cristiano "primopianoperenne" Ronaldo partire dalla sinistra, bruciare sul tempo il buon Gebre Selassie e colpire in tuffo la palla facendola sbattere a terra davanti a Cech quel tanto che basta per scavalcarlo e regalare la semifinale ai portoghesi.
Così, tutto d'un fiato. Con buona pace di Bilek che deve ringraziare il buon fato per aver avuto un girone così tanto scarso da permettergli di giocarsi la finale senza avere in squadra nulla che potesse far pensare al gol.

(Commovente dichiarazione d'amore di Cr7 alla sua amata: una Sony del 2012 con zoom intelligente e stabilizzatore ottico integrato)

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