giovedì 12 giugno 2014

Perché guarderò i Mondiali in Brasile, perché sento il bisogno di scriverlo


Sì, guarderò i Mondiali 2014.
L'ho deciso adesso, o ventisette anni fa, quando sono nato con in testa la voglia di veder della gente in calzettoni dannarsi l'anima per ficcare una palla dentro una rete retta da legni bianchi.

Guarderò la Coppa del Mondo perché lo so che il Brasile ha grossi problemi di povertà, sfruttamento e controllo sociale. Come tanti altri posti del mondo, dove però insieme al business non arriva neanche l'interesse dei media, e quindi quello vostro, nostro, e mio, continuamente indirizzato dove altri vogliono che sia indirizzato.
Guarderò, ma già lo sapevo, la World Cup; nonostante abbia un nome di merda, un impianto organizzativo fatto di affaristi collaudati con i migliori meccanismi mafiosi, e sia retta da un sistema di mega-sponsor la cui esistenza, se non è il motivo principale della macroscopica diseguaglianza che rovina il mondo, poco ci manca.

Guarderò il Campionato del Mondo della Fifa, seppur disgustato dalle botte della polizia, che è repressione ovunque, in qualsiasi luogo ci siano lotte sociali, in qualsiasi posto si manifestino i segni del conflitto, che condivido ogni qual volta porta avanti istanze condivise, inclusive, libertarie, anti-razziste e sostenibili. E che spero possano usare il volano mondiale per arrivare a destinazione.
Guarderò, e non credo di aver mai pensato di fare altrimenti, anche se in un mese tutto può sempre accadere, questo calcio ingurgitato dal marketing, dalle bolle che ne alimentano il circuito finanziario, dal sistema mediatico che decide cosa, come e quando deve succedere; e me ne farò ulteriore cruccio, fino ad un'estrema presa di coscienza, di cui non vedo ancora la sagoma, ma che non voglio trasformare in pretestuoso integralismo di maniera.

Guarderò le partite perché mi piacciono; perché non so fare altro; perché ciò che è umano, con i suoi errori e le sue storture, va metabolizzato attraverso i principi e le idee che ci appartengono, attraverso ciò che ci costituisce e ci distingue.
Guarderò i Mondiali, perché voglio scriverne qui. Forse un'ultima volta.



Nessun commento:

Posta un commento

Sono permessi adulazione e scherno, a patto però di non commettere errori nell'uso dei verbi. Prego: